
Detrazione fiscale 50%
Prorogata anche per il 2024 e il 2025 la detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute per l’installazione di un impianto fotovoltaico.
La detrazione, è ripartita in 10 quote annuali di pari importo, per un importo massimo detraibile di 96.000 euro per unità immobiliare. In caso di interventi effettuati sui condomini, l’importo massimo detraibile aumenta a 288.000 euro per unità immobiliare.
Le spese ammesse al bonus sono:
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Costi di installazione, fornitura e posa in opera di pannelli solari, inverter e altri componenti facenti parte dell’impianto fotovoltaico;
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Costi di realizzazione delle opere murarie necessarie all’installazione;
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Costi per l’allaccio dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica.
Decreto CER -
Comunità energetiche
Il decreto CER, ossia il decreto per le comunità energetiche, è incentrato su due misure:
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Tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa dei membri della Comunità;
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Contributo a fondo perduto.
I beneficiari degli incentivi alle CER possono essere gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi.
Dopo l’individuazione dell’area di costruzione dell’impianto e della cabina primaria, si deve firmare l’atto costitutivo della CER, con oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali. Il GSE valuterà i requisiti di accesso ed erogherà gli incentivi.
L’incentivo cambia in base alla potenza dell’impianto ed è composto da una parte fissa (60€/kWh) ed una variabile in base al prezzo zonale. Viene inoltre previsto un supplemento a seconda della localizzaizone geografica dell’impianto (4€/MWh in più per le regioni del centro e 10€/MWh in più per quelle del Nord Italia). La potenza degli impianti finanziabile è pari a cinque Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027.
Per i Comuni italiani con meno di 5 mila abitanti è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% del costo sostenuto per realizzare un nuovo impianto al servizio di una Comunità Energetica o per potenziarne uno esistente, che può essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti.
Le spese ammissibili agli incentivi CER comprendono:
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Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili;
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Fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
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Connessione alla rete elettrica;
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Opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
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Direzione lavori e collaudo;
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Acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software.
Le domande per i contributi riservati alle comunità energetiche e di autoconsumo collettivo si inoltrano dal sito web del GSE, dove sono indicati requisiti, modalità di accesso, schema di contratto e tempi di erogazione degli incentivi, riconosciuti per 20 anni secondo la seguente tariffa agevolata per l’energia autoconsumata.
Reddito energetico
Il bonus fotovoltaico 2024 è un aiuto economico destinato ai nuclei familiari aventi un ISEE inferiore a 15.000 € o, in alternativa, un ISEE inferiore a 30.000 € se si hanno quattro o più figli.
È richiesto che gli impianti fotovoltaici abbiano una potenza nominale compresa tra 2 e 6 kW e che siano installati solo da imprese abilitate. Per incoraggiare l’installazione di tali impianti, viene concesso un generoso contributo in conto capitale, proporzionale ai costi sostenuti e in linea con i massimali qui riportati:
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Potenza nominale – Pn (kWe): 2 ≤ Pn ≤ 6
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Quota fissa (euro): 2.000
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Quota variabile(euro/kWe): 1.500
Questi costi ammissibili sono erogati direttamente dal GSE
Benefici per le aziende
La Legge Sabatini 2024, promossa dal Ministero delle Imprese, mira a facilitare l’accesso al credito per le imprese, al fine di potenziare la competitività del sistema produttivo italiano.
La legge introduce:
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Nuova Sabatini Green: Contributo del 3,575% per PMI che investono in macchinari, impianti e attrezzature nuovi, a basso impatto ambientale.
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Nuova Sabatini Sud: Contributo fino al 5,5% per investimenti nelle regioni del Mezzogiorno.
L’investimento ha una copertura totale attraverso finanziamenti bancari o leasing, una garanzia del “Fondo di garanzia per le PMI” fino all’80% e una durata massima di 5 anni, con importi compresi tra 20.000 e 4.000.000 di €.
Tale legge è ideale per chiunque operi in settori energivori e miri a rinnovare l’impianto di climatizzazione o installare un impianto fotovoltaico di grandi dimensioni.
1. La nuova legge Sabatini
2. Credito di imposta
per ricerca e sviluppo
Per il 2024, il governo ha introdotto l’incentivo di credito di imposta per R&S, per tutte le aziende che mirano a innovare nel settore del fotovoltaico o delle energie rinnovabili, al fine di promuovere l’innovazione tecnologica e l’efficienza energetica.
3. Ritiro dedicato
Il ritiro dedicato, presente già dal 1 gennaio 2008, consiste nella cessione al GSE dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete dagli impianti (al netto di quella autoconsumata, volta ad abbassare se non addirittura ad azzerare il costo della bolletta). In particolare, il GSE corrisponde al produttore un determinato prezzo per ogni kWh immesso in rete, prezzo definito dall’Autorità per l’Energia.
Tale prezzo è pari al prezzo zonale orario (ossia varia in base all’ora nella quale l’energia viene immessa in rete e alla zona di mercato in cui si trova l’impianto), anche se è possibile richiedere dei prezzi minimi garantiti, stabiliti ogni anno dall’Autorità.
4. Decreto CER -
Comunità energetiche
Il decreto CER, ossia il decreto per le comunità energetiche, è incentrato su due misure:
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Tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa dei membri della Comunità;
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Contributo a fondo perduto.
I beneficiari degli incentivi alle CER possono essere gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi.
Dopo l’individuazione dell’area di costruzione dell’impianto e della cabina primaria, si deve firmare l’atto costitutivo della CER, con oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali. Il GSE valuterà i requisiti di accesso ed erogherà gli incentivi.
L’incentivo cambia in base alla potenza dell’impianto ed è composto da una parte fissa (60€/kWh) ed una variabile in base al prezzo zonale. Viene inoltre previsto un supplemento a seconda della localizzaizone geografica dell’impianto (4€/MWh in più per le regioni del centro e 10€/MWh in più per quelle del Nord Italia). La potenza degli impianti finanziabile è pari a cinque Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027.
Per i Comuni italiani con meno di 5 mila abitanti è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% del costo sostenuto per realizzare un nuovo impianto al servizio di una Comunità Energetica o per potenziarne uno esistente, che può essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti.
Le spese ammissibili agli incentivi CER comprendono:
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Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili;
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Fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
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Connessione alla rete elettrica;
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Opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
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Direzione lavori e collaudo;
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Acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software.
Le domande per i contributi riservati alle comunità energetiche e di autoconsumo collettivo si inoltrano dal sito web del GSE, dove sono indicati requisiti, modalità di accesso, schema di contratto e tempi di erogazione degli incentivi, riconosciuti per 20 anni secondo la seguente tariffa agevolata per l’energia autoconsumata.
5. Decreto agrivoltaico
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha firmato e trasmesso un nuovo decreto volto a favorire le soluzioni costruttive innovative – principalmente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza – che consentono la coesistenza di più usi del suolo, rendendo la produzione fotovoltaica di energia compatibile con le attività agricole e migliorandone la redditività.
Lo scopo dell’incentivo è quello di favorire un accesso esteso alle risorse messe a disposizione, destinando un contingente di 300 MW esclusivamente al comparto agricolo, specificamente per impianti con una potenza massima di 1 megawatt. Mentre, un secondo contingente di 740 MW è stato riservato sia al comparto agricolo che alle associazioni temporanee di imprese, purché includano almeno un soggetto del comparto agricolo. In questo caso, l’accesso è disciplinato mediante la partecipazione a procedure competitive, consentendo la realizzazione di impianti con qualsiasi potenza.
Il decreto promuove un uso intelligente e sostenibile del suolo, finalizzato sia alla produzione agricola che lo sviluppo delle fonti rinnovabili, con 2 strumenti fondamentali:
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un contributo in conto capitale finanziati attraverso i fondi del PNRR fino ad un massimo del 40%;
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una tariffa incentivante sulla produzione di energia elettrica immessa in rete.